Giugno 09, 2023

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Il diritto degli studenti al dissenso deve essere garantito

È una singolare iniziativa –afferma il prof. Francesco Greco, presidente dell’Associazione Nazionale Docenti- quella intrapresa da alcuni per censurare, anzi per chiedere il licenziamento di un sottosegretario, reo di aver espresso liberamente la propria opinione riguardo alla occupazione di qualche scuola da parte dei loro studenti, promovendo a questo fine addirittura una petizione sul Web.

“Forse i promotori dell’iniziativa pretendevano –prosegue Greco- che il Governo ordinasse ai celerini di entrare nelle scuole roteando i manganelli per zittire il diritto alla critica e al dissenso? Forse gli studenti non fanno parte della scuola?

Greco, stralciare le assunzioni dei docenti da ogni ipotesi di riforma della scuola

“La normativa italiana sui contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola è contraria al diritto dell’Unione Europea. Il rinnovo illimitato di tali contratti per soddisfare esigenze permanenti e durevoli delle scuole statali non è giustificato”.

A stabilirlo è la Corte di Giustizia dell’Unione Europea con una sentenza che segnerà una svolta nei contratti di lavoro sia nel settore pubblico che in quello privato.

Quella della Corte di Giustizia dell’Unione Europea è una pronuncia già annunciata. La questione pregiudiziale era stata sollevata oltre che dalla giustizia ordinaria anche dalla stessa Corte Costituzionale. Come se non bastasse, già l’Avvocato Generale presso la Corte, nelle sue conclusione depositate il 17 luglio 2014, aveva rilevato la fondatezza della domanda pregiudiziale e proposto alla Corte l’accoglimento. La sentenza è incontrovertibile, “La normativa italiana sui contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola è contraria al diritto dell’Unione Europea. Il rinnovo illimitato di tali contratti per soddisfare esigenze permanenti e durevoli delle scuole statali non è giustificato”. Essa segna una svolta sia nel settore pubblico che in quello privato. La sentenza è giuridicamente vincolante per tutti gli Stati membri.

La buona scuola rispetta le regole, sempre e comunque

Le ultime uscite della titolare del Dicastero di viale Trastevere ("Non dimentichiamo che un insegnante deve essere innanzitutto un buon insegnante. Più che valutare il merito bisognerebbe che ci fossero procedure trasparenti che permettano anche di licenziare chi non fa bene il suo lavoro"), hanno provocato un coro di reazioni critiche ed allarmate da parte dai rappresentanti delle organizzazioni di categoria, finite anch’esse nel mirino della Ministra Stefania Giannini (“La scuola che vogliamo deve essere una scuola che si mette in gioco. Perché non l’ha fatto fino ad ora? Non so, forse perché molto sindacalizzata”).

Dirigenti scolastici. No a un nuovo bando di concorso

In una nota inviata al presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, al Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini e a quello della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, l’Associazione Nazionale Docenti chiede di bloccare la procedura di un nuovo bando di concorso per dirigenti scolastici. 

Nella nota è scritto: “Da più parti è annunciata la prossima pubblicazione di un bando per la selezione di nuovi dirigenti scolastici. Al riguardo, per come abbiamo in più occasioni evidenziato, è prioritario ripensare profondamente il ruolo e la funzione del capo di istituto e il sistema di governo della scuola, prima ancora di procedere all’assunzioni di nuovi dirigenti scolastici.

Esami di Stato. La restaurazione delle Commissioni interne

Il Disegno di Legge di Stabilità 2015 alla Sezione III, art. 28 “Riduzione delle spese ed interventi correttivi del Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca”, restaura il sistema di Esame di Stato con sei membri interni (i docenti delle materie di esame della classe del candidato) e il Presidente in qualità di membro esterno. Una formula già sperimentata in passato e che tante critiche si era attirata, a cominciare dal fatto che, ferma restando la professionalità e serietà dei docenti coinvolti, la scuola veniva additata come un “diplomificio” che sviliva il vero senso e valore della certificazione conclusiva del percorso di studi secondari di secondo caso.

Riforma della scuola, una proposta farlocco. La posizione dell'AND

Dall’Associazione Nazionale Docenti arriva una netta contrarietà all’ipotesi di riforma della scuola.

Una proposta farlocco che, qualora dovesse essere messa in atto, affosserebbe definitivamente il nostro sistema di istruzione, il ruolo e la funzione delle nostre scuole quale luoghi democratici di crescita culturale e civile.

Parte il cantiere AFAM. Entro l'anno il Rapporto sul futuro del settore

Roma, 13 ottobre 2014 - AFAM, al via cantiere Miur. A novembre audizioni degli stakeholder. A dicembre Rapporto per ridefinire futuro settore

Dopo i cantieri sulla scuola, arriva quello sull’AFAM, l’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica. Un gruppo ristretto di componenti del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e di esperti dovrà produrre, entro l’anno, un Rapporto per ridefinire il futuro del settore. A questo scopo, durante il mese di novembre, il cantiere AFAM incontrerà gli stakeholder per ascoltare il loro punto di vista. Il cantiere sarà coordinato dal capo di Gabinetto, Alessandro Fusacchia, insieme alla vice capo di Gabinetto Simona Montesarchio e al Capo del Dipartimento per l’Alta Formazione e la Ricerca Marco Mancini. Ai lavori parteciperà il Sottosegretario Angela D’Onghia.

Renzi oltre Monti, per i docenti 36 ore settimanali a stipendio ridotto

Nel brogliaccio “la buona scuola” è appena accennata la creazione di una non ben definita “banca ore” volta a realizzare, è scritto, un potenziamento dell’attività didattica. In essa verrebbero “depositate” ‹‹le ore che ciascun docente “guadagna” (e che così “restituirà” alla scuola) nelle giornate di sospensione didattica deliberate ad inizio anno dal Consiglio d’istituto nell’ambito della propria autonomia››. Tralasciando la discutibile terminologia e l’incongruenza di significato, il riferimento alla banca ore è collocato all’inizio della parte che accenna alla funzione docente, prima di un’altra novità che si vorrebbe introdurre nella scuola, anch’essa tratteggiata, con lo stesso lessico bancario finanziario, “crediti didattici, formativi e professionali”.

Lettera aperta al Presidente Renzi e al Ministro Giannini

Le Raccomandazioni del Consiglio dell’Unione Europea sul programma nazionale di riforma 2014 dell’Italia confermano quanto da tempo sosteniamo riguardo alla scuola ed in particolare alla carriera dei docenti. La necessità, in essa sostenuta, di una diversificazione della carriera per i docenti italiani, con una progressione correlata alle competenze e al merito, rappresenta una delle tesi centrali della nostra proposta di riforma “Per una scuola democratica e responsabile”.

Tanto premesso riteniamo che le Raccomandazioni del Consiglio possano, alla luce del nuovo impulso riformatore dato dall’azione di governo, rappresentare un momento importante per ripensare profondamente alcuni aspetti strutturali della scuola italiana, per migliorarne l’efficacia organizzativa e i risultati scolastici e nel contempo realizzare una più efficacia gestione delle risorse finanziarie. Ma cogliere il senso delle sollecitazioni che ci pervengono dall’Unione Europea significa anche rispondere all’imperativo categorico della necessità di rilanciare il ruolo e la funzione del nostro sistema educativo, condizione ormai imprescindibile per un effettivo sviluppo del nostro Paese. Un compito in cui tutti devono essere coinvolti per superare una pratica finora costante di riforme calate dall’alto e destinate a durare il tempo di una legislatura. Solo così la politica potrà riacquistare il suo ruolo, agendo oggi per migliorare il domani, e rendere meno incerto il futuro di milioni di persone.

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