“La normativa italiana sui contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola è contraria al diritto dell’Unione Europea. Il rinnovo illimitato di tali contratti per soddisfare esigenze permanenti e durevoli delle scuole statali non è giustificato”.
A stabilirlo è la Corte di Giustizia dell’Unione Europea con una sentenza che segnerà una svolta nei contratti di lavoro sia nel settore pubblico che in quello privato.
Quella della Corte di Giustizia dell’Unione Europea è una pronuncia già annunciata. La questione pregiudiziale era stata sollevata oltre che dalla giustizia ordinaria anche dalla stessa Corte Costituzionale. Come se non bastasse, già l’Avvocato Generale presso la Corte, nelle sue conclusione depositate il 17 luglio 2014, aveva rilevato la fondatezza della domanda pregiudiziale e proposto alla Corte l’accoglimento. La sentenza è incontrovertibile, “La normativa italiana sui contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola è contraria al diritto dell’Unione Europea. Il rinnovo illimitato di tali contratti per soddisfare esigenze permanenti e durevoli delle scuole statali non è giustificato”. Essa segna una svolta sia nel settore pubblico che in quello privato. La sentenza è giuridicamente vincolante per tutti gli Stati membri.