Giugno 09, 2023

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Rinnovo contratto. Non si sprechi l’ultima occasione

di Redazione

Aspettando Godot

 

DIRITTI VIOLATI E PANDEMIA DEL RICORSO, CUI PRODEST? 

Il caso emblematico dei diplomati magistrali

La sentenza del Consiglio di Stato del 20 dicembre 2017, sancendo la esclusione dalle Gae dei diplomati magistrali ante 2001/2002, intervenuta dopo anni di orientamenti giurisprudenziali opposti, ha gettato nello sconforto migliaia di precari, sul lavoro dei quali si è retto il funzionamento della scuola primaria e di infanzia in questi ultimi anni.

Decreti legislativi legge 107/2015, le osservazioni dell'AND

Le nostre osservazioni sugli schemi dei decreti legislativi approvati dal Consiglio dei ministri il 14 gennaio e trasmessi in Palamento il 16 gennaio 2017.

Preliminarmente riteniamo opportuno ribadire le nostre riserve riguardo al comma 181 della legge 107/2015, atteso che l’art. 72 della Costituzione richiede sempre la procedura legislativa normale di esame e di approvazione diretta dei disegni di legge di delegazione legislativa, mentre la legge 107 è stata approvata al Senato con voto di fiducia espresso su un maxiemendamento; inoltre, la gran parte delle deleghe, per loro genericità e indeterminatezza, sono prive della “determinazione di principi e criteri direttivi” essenziali per l’esercizio della funzione legislativa da parte del Governo e, dunque, riteniamo siano in contrasto anche con l’art. 76 della Costituzione. Infine, alcuni schemi di decreti legislativi sono in contrasto con la stessa legge 107/2015 e/o presentano parti in contrasto con i criteri fissati dalla delega.

Contratto scuola. Il grande inganno, risorse più poche del poco

Nessun problema, i firmatari sono pronti! E se no che firmatari sono?

È fissato per il 20 dicembre il prossimo incontro tra MIUR e sindacati per la definizione del nuovo contratto di mobilità 2018/2019. Ma si è già compreso che poche saranno le novità rispetto agli scorsi anni, atteso che il MIUR ha già reso nota l’intenzione di riproporre, con il noto metodo del copia-incolla, un medesimo accordo contrattuale, poche risorse e pesanti riduzioni a diritti già contrattualmente garantiti. E i sindacati cosa faranno? Al di là delle chiacchiere di convenienza, firmeranno acriticamente qualsiasi proposta verrà dal governo? Purtroppo, pare proprio di si. Presto ci troveremo di fronte ad una penosa danza delle parti, in cui il governo afferma che le risorse sono poche, chissà perché per la scuola sono sempre poche; poi viene fatta trapelare la voce che forse saranno ancora più poche del poco. I sindacati pronti a stracciarsi le vesti e ad avviare un rutilante ritornello, gridato all’unisono: meglio poco che niente, vogliamo firmare, firmare, firmare!

Formazione, tirocinio, periodo di prova. Un surreale gioco dell’oca

I magnifici estensori della legge 107/2015 hanno prefigurato un nuovo, articolato e complesso, sistema per l'accesso al ruolo di docente della scuola secondaria.

Il nuovo sistema è definito in uno degli otto decreti legislativi trasmessi lo scorso 16 gennaio 2017 dal Governo alla Camera dei deputati.

Per gli insegnanti si piange miseria

“Nel mentre nella gran parte dei Paesi europei gli stipendi degli insegnati continuano a crescere, in Italia dopo un lungo, insostenibile e perdurante blocco, si continua a piangere miseria”. Ad affermarlo è il prof. Francesco Greco, presidente dell’Associazione Nazionale Docenti, a margine di un seminario svolto nei giorni scorsi a Cosenza.

Buon Anno scolastico

Lettera augurale di buon Anno scolastico del prof. Francesco Greco, presidente dell’AND, ai docenti.

Cari colleghi a tutti voi auguro buon anno scolastico!

È vero appare una frase di circostanza, forse sarebbe meglio augurare “in bocca al lupo”, considerato che per la scuola italiana, questi ultimi anni, direi gli ultimi vent’anni, sono stati tutt’altro che buoni. La sequela di riforme che si sono succedute, a parte qualche eccezione, ci consegnano una scuola disorientata e attonita; un corpo docente avvilito, impoverito, fragile; studenti smarriti che non riescono più ad immaginare un futuro, a dare senso al loro “stare”, frequentare la scuola.

“Quota 96”, occorre chiarezza sui numeri

Continua lo stato di disagio dei docenti facenti parte della cosiddetta “Quota 96”, cioè di coloro che pur avendo maturato, secondo la vecchia disciplina pensionistica, un diritto a pensione tra il 1 Gennaio 2012 ed il 31 Dicembre 2012, sono rimasti, per via dell’approvazione della riforma pensioni Fornero, nell'impossibilità di lasciare il posto di lavoro.

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