Riceviamo e volentieri pubblichiamo il seguente “Appello per la Scuola Pubblica”.
L’ultima riforma della scuola è l’apice di un processo pluridecennale che rischia di svuotare sempre più di senso la pratica educativa e che mette in pericolo i fondamenti stessi della scuola pubblica. Certo la scuola va ripensata e riformata, ma non destrutturata e sottoposta ad un processo riduttivo e riduzionista, di cui va smascherata la natura ideologica, di marca economicistica ed efficientista. La scuola è e deve essere sempre meglio una comunità educativa ed educante. Per questo non può assumere, come propri, modelli produttivistici, forse utili in altri ambiti della società, ma inadeguati all’esigenza di una formazione umana e critica integrale. […] Sette temi per un’idea di Scuola: 1. Conoscenze vs competenze; 2. Innovazione didattica e tecnologie digitali; 3. Lezione vs attività laboratoriale; 4. Scuola e lavoro; 5. Metrica dell’educazione e della ricerca; 6. Valutazione del singolo, valutazione di sistema; 7. Inclusione e dispersione. [..] In virtù di queste considerazioni: 1) Chiediamo un’azione di moratoria su: obbligo dei percorsi di alternanza-scuola lavoro, obbligo di impiego metodologia CLIL (apprendimento integrato di contenuti disciplinari in lingua straniera), uso dei dispositivi INVALSI; modifiche relative all’esame di Stato, che renderebbero di fatto sempre più marginale la didattica disciplinare. 2) Chiediamo l’apertura di un ampio dibattito sulle questioni di cui al punto precedente e su tutto l’impianto della Legge 107/2015 (la Buona Scuola).