Giugno 06, 2023

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Dichiarazioni Ministro Giannini, Greco chiede un incontro

Riguardo ad alcune dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione, sen. Stefania Giannini, apparse su alcuni organi di stampa, il presidente dell’Associazione Nazionale Docenti, scrive al ministro chiedendo un incontro urgente.

Nella lettera il prof. Francesco Greco, afferma “prendiamo atto delle dichiarazioni apparse sulla stampa quotidiana riguardo all’intenzione di voler intervenire su alcune questioni cruciali della scuola italiana che da tempo riteniamo meritevoli di riforme incisive, tra queste: lo stato giuridico dei docenti e in particolare la necessità di una carriera che valorizzi oltre all’esperienza del servizio anche il merito; l’autonomia scolastica e in particolare il modello di governo delle scuole; l’organizzazione della scuola nel territorio. 

Il Dr. Luciano Chiappetta confermato Capo Dipartimento dell’Istruzione

Al Capo Dipartimento gli auguri dell’AND

Su proposta del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, il Consiglio dei Ministri, nella seduta di venerdì 16 maggio 2014 ha deliberato la conferma dell’incarico di Capo Dipartimento dell’Istruzione al Dr. Luciano Chiappetta. Al Dr. Chiappetta sono stati inviati gli auguri dell’AND “Voglia gradire i più sinceri auguri, da parte mia –ha scritto il prof. Francesco Greco- e dell’Associazione Nazionale Docenti, per la sua riconferma a Capo Dipartimento dell’Istruzione che premia competenze e dedizione alla guida di uno dei  settori più complessi dell’amministrazione pubblica italiana, il cui ruolo è  cruciale per lo sviluppo del capitale umano nel nostro Paese”.



Chiamiamo onorevoli anche i prof

di Giovanni Sicali, 21/11/2013

Disciplina ed onore nell’adempimento dei propri compiti e di giuramento come momento particolarmente solenne di assunzione delle funzioni, secondo l’art. 54 della Costituzione. Ma i prof un tempo non giuravano pure? E allora per assimilazione coi deputati: on. insegnanti agli insegnanti

E’ facile incorrere nella citazione dell’art. 33 della Costituzione. Quei sette commi sono basilari sia per la libertà di insegnamento e la tutela dell’istruzione pubblica come per il diritto di istituire scuole non statali paritarie con trattamento scolastico equipollente; e il ruolo dei lavoratori della conoscenza è da considerare sempre “pubblico”, anche se svolto negli istituti privati dove circolano soldi privati, o quasi.

Cassazione: insultare gli insegnanti è un oltraggio a pubblico ufficiale

Articolo tratto da: Repubblica.it

La sentenza ha riaperto il processo a carico di una mamma toscana accusata di ingiuria ai danni della docente di sua figlia 

Il genitore che insulta un insegnante per questioni inerenti il rendimento scolastico del proprio figlio non compie una semplice ingiuria, ma rischia di dover rispondere del ben più grave reato di oltraggio a pubblico ufficiale. Lo si evince da una sentenza con cui la quinta sezione penale della Cassazione ha riaperto il processo a carico di una mamma toscana, accusata di ingiuria ai danni di una docente di scuola media, insegnante di sua figlia.

Miur: Disegno di legge delega, testo che circola è superato

Con un breve comunicato, apparso sul sito del Miur, il Ministero, riguardo al Disegno di legge delega in materia di Istruzione, Università e Ricerca, precisa che " il testo a cui si fa riferimento è da ritenersi del tutto superato".

Per quanto riguarda la materia dell'istruzione il testo prevedeva una delega legislativa sui seguenti punti:

“1) riforma organica del reclutamento del personale docente, che garantisca la tutela delle diversa categorie di soggetti abilitati, mantenga l'equilibrio tra le assunzioni per concorso e gli scorrimenti di graduatoria, fermo restando il rigoroso rispetto del principio del merito, e consenta lo smaltimento del precariato, anche attraverso il ricorso al corso-concorso per l'accesso all'insegnamento presso le istituzioni scolastiche ;

Bene il ministro Carrozza, Saccomanni si dimetta!

In una nota Francesco Greco, Presidente Associazione Nazionale Docenti (AND), chiede le dimissioni del Ministro del Tesoro Saccomanni a seguito della vicenda dell’attivazione, da parte del MEF, della procedura di recupero credito erariale nei confronti di migliaia di docenti.

«Che il nostro fosse un Paese sotto tutela – ha affermato il presidente dell’Associazione Nazionale Docenti Francesco Greco – è ormai noto a tutti.

MIUR presenta emendamento a stabilità per chiedere deroga patto per soldi alle paritarie

www.orizzontescuola.it 13 novembre 2013

Il MIUR ha presentato un emendamento alla legge di stabilità, per permettere che anche per il 2014 le risorse trasferite alle Regioni in materia di contributi per le scuole paritarie vengano svincolate dal Patto di stabilità interno.

Secondo quanto comunicato dall'agenzia Public Policy, l'emendamento sarebbe al vaglio degli uffici legislativi di Palazzo Chigi e della Ragioneria dello Stato.

Al momento, il testo base del ddl stanzia per le scuole non statali 220 milioni di euro per il 2014, 260 milioni in meno rispetto ai 530 milioni storicamente destinati alle paritarie. L'emendamento fa parte dei circa 90 emendamenti al vaglio di Palazzo Chigi.

 

“Quota 96”, la suprema Corte dice no!

www.tecnicadellascuola.it del 17 dicembre 2013

Con Ordinanza 318/2013 depositata il 17/12/2013 la Corte Costituzionale non riconosce al personale della scuola della “Quota 96” il diritto alla pensione. Tutto torna in mano alla politica, se ad essa piaccia.

Legge di stabilità: il ddl Carrozza e le larghe intese contro la democrazia scolastica

http://www.ilfattoquotidiano.it   

Di Marina Boscaino16 novembre 2013

Un paio di giorni fa è circolata la purtroppo credibile notizia che, durante il Consiglio dei Ministri della scorsa settimana, sarebbe stata rinviata l’approvazione di un incredibile disegno di legge sulla scuola, a causa della sua complessità. Il provvedimento aggredisce non solo alcuni punti fondamentali per la scuola – stato giuridico, salari, riforma degli organi collegiali – ma al tempo stesso alcuni tra i temi più caldi e più dibattuti degli ultimi anni. Il provvedimento dovrebbe essere presentato – nelle previsioni del governo – come collegato alla legge di Stabilità; vale a dire in cavalleria, senza dibattito parlamentare e senza particolare informazione delle parti interessate: lavoratori della scuola, studenti, famiglie.

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