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NONOSTANTE GLI AUMENTI, IN EUROPA I PIU’ BASSI STIPENDI SONO DEI DOCENTI ITALIANI

L'inflazione nell'ultimo triennio è cresciuta mediamente del 20%. Gli stipendi appena del 5%

di aMior

Finalmente, dopo tre anni, è finita la “Via Crucis” del contratto scuola 2019/2021!

Quello che, da più parti, è stato etichettato come “contratto lumaca” (chiedo scusa a tutti i molluschi gasteropodi terrestri per il loro utilizzo metaforico!) in seguito a interminabili trattative tra Governo, ARAN e sindacati, è stato firmato!

In questa sede, voglio focalizzare la mia attenzione e, soprattutto soffermarmi, su ciò che riguarda l’aspetto retributivo del contratto. Appare chiaro, anche a una talpa, che, a fronte di un’inflazione che in tre anni (2021-2022-2023) ha toccato montagne e cime inimmaginabili, raggiungendo mediamente il 20%, l’aumento, in parola, geograficamente parlando, è stato “collinare” se non addirittura “pianeggiante”, attestandosi all’incirca sul 5% (euro 124 lordi-euro 80 netti).

Non ci vuole, certamente, la mente matematica di Einstein, per capire che è assolutamente insufficiente per coprire l’innalzamento del costo della vita! Sicuramente, il buon Albert, prendendo spunto dalla sua famosa teoria, lo definirebbe molto relativo e poco sostanziale.

Infatti, il docente italiano, in Europa, nonostante gli aumenti, continua a percepire una retribuzione iniqua se rapportata agli stipendi degli insegnanti lussemburghesi, tedeschi, spagnoli, francesi.

Facciamo alcuni esempi.

 Un docente della scuola superiore del Lussemburgo percepisce uno stipendio lordo iniziale di 82.000,00 euro, quello di fine carriera è di euro 141.000,00; invece, il collega tedesco ha uno stipendio lordo iniziale di euro 64.000,00 e finale di euro 88.000,00.

Per il corrispettivo italiano, l’iniziale lordo, compreso gli aumenti, è di euro 27.000,00 (importo arrotondato in eccesso perché quello ufficiale non è stato ancora comunicato dal Ministero), quello di fine carriera è di euro 41.000,00.

Alla luce di questi esempi, è inequivocabile che, gli stipendi dei docenti italiani, rispetto a quelli dei colleghi europei, non sono bassi, ma sono nani!

A questo punto, facendo della situazione un riassunto, avrei una proposta da fare:

Visto che le casse dello Stato sono a un livello fallimentare e che non si può arrivare alla fine del mese con queste retribuzioni, aumenti compresi, perché il Governo, invece di aumentare gli stipendi, non tenta di accorciare i mesi?

Perdonatemi, ma col potere di acquisto che va sempre più giù, e che per rialzarlo non basta una gru, non è meglio scherzare per tirarci un po’ su?

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